ITALIA’S GOT TEACHERS
Il nuovo TFA incombe minaccioso sulla scuola italiana. Dopo una lunga attesa, eccoci di nuovo qui con gli stessi dubbi di due anni fa. Ed eccomi qui anch’io con una serie di riflessioni in ordine del tutto casuale, cercando un po’ di esorcizzare il demone della prova di ammissione, un po’ di trovare il mezzo gaudio del mal comune.
A metà maggio è arrivato l’annuncio tanto atteso dal ministero: il secondo ciclo del TFA s’ha da fare e le preiscrizioni per il test sono state aperte. Tralasciamo qui l’odissea telematica di molte università per trasformare le pre-iscrizioni in iscrizioni e pagamenti (50€ per un test a crocette!). Ricordiamo soltanto che molti utenti preiscritti/proscritti avranno sentito il bisogno di una buona prescrizione medica contro le cefalee.
Adesso, prima di addentrarci più a fondo nella materia, vogliate scusare un piccolo sfogo personale: ma un nome più brutto di TFA, non si poteva trovare? E se proprio vogliamo dirla tutta, definire un tirocinio formativo e attivo, non è lapalissiano? Un po’ come il QQAR, il Quadrato Quadrangolare ad Angoli Retti, descritto da sir Tauth O’logy. Qualcuno ha mai fatto un tirocinio (escludendo le truffe legalizzate di molte aziende per farvi lavorare in nero) che non avesse un intento formativo? E il tirocinio passivo, che cosa diavolo è? Qualcuno potrebbe maliziosamente pensare ai PAS, ai quali comunque è caduta per strada una esse e forse anche un TELE.
Ok. Torniamo alla storia contemporanea, che del doman non v’è certezza. Anzi, facciamo un altro avvitamento logico: a proposito del mio mal citato verso del Magnifico, quale spettacolare domanda potrebbe scappare su Lorenzo de’ Medici nel prossimo test del TFA per gli insegnanti di italiano? Voglio cimentarmi in una piccola simulazione.
A quale opera di Lorenzo de’ Medici appartengono questi celeberrimi versi?
a. Le canzoni carnascialeche.
b. La canzona di Arianna.
c. Il trionfo di Bacco e Arianna.
d. Il trionfo di Bacco.
Oppure, se i sogni esistono, quale città Lorenzo de’ Medici amministrò prima di Matteo Renzi e Batistuta?
a. Scandicci
b. Firenze
c. Canicattì
d. Pyongyang
Vi lascio dunque alle vostre disperate ricerche su Wikipedia, il vero, unico e incontrastato strumento di studio dei tieffini (così si autodefiniscono online i Tirocinanti Formattivi). Personalmente ritengo non esista al momento sussidio migliore di Wiki, almeno per le materie umanistiche, nella prepazione del test, nonostante i suoi noti limiti e problemi. Certo, alcune voci sono interminabili compendi di tesi di laurea, con tanto di partigiana difesa di questo o quel personaggio o argomento. Altre sono al momento a dir poco raffazzonate, imprecise, semplicemente scritte male. Per non parlare dei troll: prendiamo un ragazzino stufo di rileggere Leopardi per l’ultima interrogazione dell’anno. Lui è a casa mentre gli amici prendono il sole al parco. Li ha appena visti postare una foto su Facebook. Apre sconsolato Wiki, legge controvoglia la voce delle opere di Leopardi del tutto inconsapevole di quali siano significative e quali no. A questo punto, come frenare la sua irresistibile voglia di imbrattare il candido muro? Come impedirgli di inserire una citazione falsa, oppure semplicemente trasformare una Ginestra in Minestra? Alcune cose saranno individuate presto dai bravi amministratori ed utenti di Wiki, ma qualcosa sfugge e sfuggirà sempre. Come le citazioni false che un burlone ha disseminato in questi anni, vedendole poi puntualmente riprese da fonti eccellenti (http://www.wired.it/internet/2014/01/15/come-ho-fregato-tg-politici-e-giornali-con-wikipedia).
Detto tutto il male possibile, è altrettanto impossibile non considerare Wikipedia un progetto semplicemente eccezionale e non vedere, per chi come me la consulta con una certa frequenza, quanto i miglioramenti siano davvero rapidi e tangibili.
Ma torniamo al povero TFA, che in queste ultime righe abbiamo volutamente trascurato. Ebbene, perchè Wikipedia (e con essa anche altri prodotti Wikimedia, come Wikisource) può essere un buon alleato per il test? Riflettiamo. I bignami, preziosi compagni di generazioni di studenti, non presentano il grado di approfondimento richiesto dal test: trovate su un bignamino l’anno della Charte Octroyée, domanda presente nel TFA 2012 (e che molti, miei cari 25 lettori, hanno contestato, come potrete verificare con una rapida googolata). E i manuali? Ve lo dirò francamente, i manuali sono inutili orpelli: a che vi serve leggere dieci pagine sulla cultura rinascimentale, un’approfondita analisi critica della Casa dei doganieri oppure un documento sulle ragioni della campagna di Russia di Hitler?
Il test vuole carne e sangue! Al test interessa sapere se Il sentimento del tempo abbia visto le stampe nel ’33 o nel ’31 e non perché sia importante e significativo. Il test vuole sapere quali sono gli stati che formano i Four Corners, oppure dove si trova Porto Fuad. Il test si muove su una logica da Chi vuol essere milionario? Dunque, in attesa di avere la fortuna del protagonista di Slumdog Millionaire e dando per scontato che un minimo di formazione e conoscenza la scuola ce l’abbia fornita, forse la cosa migliore da fare per prepararsi al test è di salterellare di qua e di là tra le voci di un’enciclopedia online, cercando di memorizzare frammenti e suggestioni che potrebbero risultare significativi. Dare un’occhiata a date, titoli, nomi che nel corso degli studi avevamo volutamente trascurato considerandoli marginali. Ovviamente senza dimenticarci di assaltare i simulatori di test e quizzoni online.
Ricordate infine di presentarvi al quiz sapendo che, una volta passato questo scoglio e altri due esami, la vostra vincità consisterà nel pagare all’università tremila euro per un corso di abilitazione.
Forse qualcuno sta già pensando a un nuovo format televisivo: Italia’s got teachers!
Ps. Pensatemi rileggendovi la Finestra di Ghepardi!